26 febbraio – il Report

La scienza attraverso le donne

Un incontro all’insegna della donna e del suo difficile rapporto con il lavoro di ricerca: ecco come si presenta la terza giornata di Log@ritmi. 
L’integrazione delle donne nel campo scientifico ha seguito un percorso lento e ostacolato da problemi, a cui spesso dobbiamo far fronte ancora oggi. Per questo si parla di “Ricerca e attualità”, tema principale introdotto dalla professoressa Monica Iusco.
Il primo intervento è di Elisabetta Bissaldi, ricercatrice, divulgatrice e astrofisica che, tramite immagini e accurate spiegazioni, ci trasporta in un viaggio all’interno del cosmo. Centro dei suoi studi è il fotone gamma, di cui ci mostra la nascita, la struttura e la sorgente in altre galassie, individuabile da un satellite costruito con il suo contributo. Il suo percorso è fonte d’ispirazione per molte persone: la sua passione per il cielo notturno la porta a diventare una divulgatrice scientifica molto importante e a comparire anche in televisione.
Si passa poi alla farmacologia di genere, tema trattato dalla ricercatrice Silvia De Francia. Ovvia è la diversità tra uomo e donna, ma quale impatto ha questa diversità sulla medicina? Ripercorrendo la storia, abbiamo visto come la figura della donna, limitata al ruolo di moglie e madre, sia stata
esclusa dalla sperimentazione farmacologica fino al 1993 per motivi economici e socioculturali. Gli effetti di un farmaco variano in base al sesso e, in assenza di studi, gli effetti collaterali sulla donna erano più numerosi. Interessante e di grande ispirazione è la conclusione della dottoressa De
Francia, in cui ribadisce la libertà della scienza e del suo insegnamento.
Altrettanto interessante è l’argomento affrontato dalla biologa marina Palma Gaudio, specializzata nel settore pesca e acquacoltura. “Il Mediterraneo è un mare di risorse da gestire correttamente”, spiega, “è vero che le risorse sono rinnovabili ma sono anche esauribili”. La riduzione della vita marina, tuttavia, non è l’unico problema da affrontare. Preoccupante per la pesca è la presenza di microplastiche o rifiuti nel mare, che dal 2012 vengono monitorati. Particolare attenzione viene posta al benessere animale, migliorato dalla produzione di mangimi biologici grazie
all’acquacoltura. Importante è riconoscere come tutti possiamo contribuire e collaborare per la scienza perché, come ha affermato la dottoressa Gaudio, “La scienza è democrazia”.
Con l’ultimo intervento, la dottoranda Gemma Schino ci fa capire come il mondo della psicologia, spesso soggetto a falsi stereotipi, sia strettamente legato con la scienza. In particolare mette a confronto due metodi: il modello clinico, basato sull’interpretazione delle prove ottenute, e il metodo attuariale, basato su una regola statistica decisionale. Cosa scegliere per ottenere il meglio? La soluzione proposta è l’uso contemporaneo di entrambi gli approcci, cioè l’uso di un modello clinico-attuariale.
Passando dal cosmo al mare, dalla farmacia alla psicologia, abbiamo visto come la donna sia riuscita a superare i limiti imposti dal passato tramite la scienza, perché noi “dobbiamo dare l’esempio, noi siamo l’esempio” come afferma la dirigente Tina Gesmundo.

Giorgia De Feo