25 febbraio – il Report

Multidisciplinarità

E’ questo il tema portante discusso dalla “tavola rotonda” che oggi, 25 febbraio 2021, ha animato la seconda giornata dell’ormai quinta edizione di
Log@ritmi.

I protagonisti al centro di questo dibattito, moderato dal prof. Alessandro dell’Aere, sono stati: Lucia Silvestris, ricercatrice del CERN e responsabile
dell’esperimento CMS, Sebastiano Stramaglia, fisico teorico e docente all’università degli studi di Bari, Dino Caroppo, anch’egli fisico teorico, nonché professore del Salvemini, Francesco Paolo de Ceglia, insegnante di Storia della scienza presso l’università degli studi di Bari e infine Sandra Lucente, ricercatrice e professoressa di analisi matematica sempre presso l’università di Bari.

A prendere per prima la parola è stata proprio la dottoressa Lucia Silvestris che, partendo da una rapida esplorazione delle scale più piccole della materia, ha poi approfondito il funzionamento dei vari esperimenti che vengono svolti al CERN di Ginevra, nato dalla collaborazione di 12 paesi europei. Infatti, come spiegato dalla ricercatrice, alla base di tutti questi studi complessi c’è, ancor prima di macchinari sofisticati e numerosi studi teorici, la cooperazione tra fisici, ingegneri, informatici e non solo provenienti da tutto il mondo, sottolineando quindi l’importanza in ambito scientifico dell’interdisciplinarità.

A portare avanti il discorso è stato il professor Sebastiano Stramaglia, che si è soffermato sulla fisica della complessità, ovvero lo studio dei sistemi complessi. Infatti, secondo lui, questo tipo di studi può avere infinite applicazioni in ogni ambito di ricerca scientifica, tornando quindi all’elemento cardine discusso dalla “tavola rotonda”.

A continuare la conversazione è stato poi il professore Dino Caroppo, con il suo intervento legato ai modelli matematici di contagio. E’ quindi partito con il mostrare i tipi di dati e le formule necessarie per svolgere uno studio di questo genere. Ovviamente questo tema si è dimostrato più che mai attuale, in quanto ha fornito uno sguardo più da vicino su tutti i dati di cui veniamo inondati quotidianamente a causa della situazione che stiamo attraversando.

In seguito si è passati a trattare il tema della scienza legata alle rivoluzioni, sottolineandone quindi ancora una volta il suo carattere multidisciplinare. A fare ciò è stato professor Franco de Ceglia, che ha esordito con un esempio lampante di scienziato impegnato in una rivoluzione, ovvero il botanico Domenico Cirillo. Il professore ha poi continuato il suo discorso elencando quelle che vengono considerate da Freud le tre grandi rivoluzioni della storia dell’uomo, a cui poi ne ha aggiunto personalmente una quarta, quella dell’intelligenza artificiale.

Infine, a conclusione del dibattito, è subentrata la professoressa Sandra Lucente, che si è soffermata su uno dei quattordici scienziati trattati nel libro scritto da lei e Franco de Ceglia, intitolato “Mezzogiorno di scienza”, ovvero Ennio de Giorgi, per poi passare ad un discorso generale sul Mezzogiorno, territorio di cultura, sul futuro nostro e della scuola e sull’importanza dell’interdisciplinarità non solo in ambito scientifico.

Gianluca Spadafora